Gli interventi psicologici possono migliorare il benessere dei pazienti in riabilitazione cardiologica?

 

Gli interventi psicologici possono migliorare il benessere dei pazienti in riabilitazione cardiologica? Risultati preliminari di uno studio longitudinale

Autori: Elisa Zambetti, Maura Crepaldi, Fiorella Lanfranchi, Emanuela Zenoni, Irene Bariletti, Francesco Quarenghi, Luigina Viscardi, Ginevra Rizzola, Valentina Regazzoni, Alessandra Bigoni, Francesca Brivio, Irma Maria Soddu, Massimiliano Anselmi Kaiser, Vittorio Giudici, Andrea Greco

Introduzione

Le malattie cardiovascolari (CVD) rappresentano una delle principali cause di mortalità a livello globale. L’interesse crescente per l’impatto dei fattori psicologici nella loro insorgenza e gestione ha portato alla definizione di approcci riabilitativi multidisciplinari, in cui anche la componente psicologica riveste un ruolo cruciale. Questo studio esplora l’efficacia degli interventi psicologici integrati alla riabilitazione cardiologica, misurando variazioni nei livelli di ansia, depressione e percezione della malattia.

Metodologia

Lo studio, condotto presso l’ASST Bergamo Est tra gennaio e agosto 2023, ha coinvolto 181 pazienti con sindrome coronarica acuta, scompenso cardiaco o sottoposti a intervento chirurgico cardiaco. I partecipanti hanno preso parte a un programma riabilitativo comprendente terapia farmacologica, attività fisica, educazione alimentare e tre tipi di interventi psicologici: gruppo psicoeducativo, training di rilassamento muscolare progressivo e counseling individuale. Le misurazioni sono avvenute in due momenti: all’ingresso (T0) e alla dimissione (T1).

Strumenti

Sono stati utilizzati due questionari validati:

  • HADS (Hospital Anxiety and Depression Scale): per valutare ansia e depressione.
  • B-IPQ (Brief Illness Perception Questionnaire): per indagare la percezione della malattia.

Risultati

Dall’analisi dei dati è emerso un miglioramento significativo nei livelli di ansia, depressione e percezione della malattia tra T0 e T1. Il counseling individuale si è rivelato l’intervento più efficace, con una riduzione marcata dei sintomi depressivi e ansiosi e un miglioramento della percezione della malattia. Inoltre, è stato osservato che:

  • I pazienti con intervento chirurgico o scompenso cardiaco presentavano livelli di ansia più alti all’inizio, ma mostravano miglioramenti significativi dopo il trattamento.
  • La comorbidità fisica influenzava il livello di ansia: inizialmente inferiore, aumentava in presenza di altre patologie.
  • L’educazione sanitaria e il rilassamento muscolare hanno fornito benefici generali, ma meno marcati rispetto al counseling individuale.

Discussione

I risultati confermano l’importanza dell’approccio psicologico nella riabilitazione cardiaca. Il counseling individuale, focalizzato sul supporto emotivo e comportamentale, si dimostra particolarmente utile per migliorare l’aderenza terapeutica, ridurre il rischio di recidive e promuovere comportamenti salutari. È emersa inoltre l’influenza del tipo di patologia cardiaca e delle condizioni di salute concomitanti sulla risposta psicologica dei pazienti.

Conclusioni

L’integrazione di interventi psicologici nella riabilitazione cardiologica è fondamentale per il benessere psicofisico dei pazienti. I risultati suggeriscono di promuovere il counseling individuale come trattamento prioritario per i soggetti a maggiore rischio emotivo. Studi futuri dovranno confermare questi risultati su un periodo più lungo e con campioni più ampi, approfondendo il ruolo delle comorbidità, dell’isolamento sociale e di altri fattori psicosociali.

Implicazioni cliniche

L’inserimento sistematico di psicologi nei team di riabilitazione cardiologica potrebbe rappresentare un’innovazione terapeutica efficace e sostenibile, migliorando significativamente la qualità della vita e la prognosi dei pazienti con CVD.

 

Consulta l’articolo pubblicato sull’International Journal of Cardiology Cardiovascular Risk and Prevention

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